Tiblisi si snoda lungo il corso del fiume Mtkvari, con una fortezza in cima alla citta` vecchia ed un ristorante di lusso dell’epoca sovietica che domina la citta` intera. Adesso e` chiuso insieme alla cremagliera costruita appositamente per i suoi potenti clienti.
Sotto la fortezza un’intera piazza e` occupata dalle cupole dei bagni termali nei quali riposarono Puskin ed altri illustri personaggi.. E` possibile affittare, con pochi dollari, una camera privatacon una grande vasca. Non e` molto igienico ma e` da provare. Centinaia di statue piccole e grandi, belle e brutte sono disseminate sui ponti come nelle piazze.
Tiblisi e` piena di macchine, cosa non vera per il resto del paese. C’e` traffico, ci sono gli autobus e la metropolitana. Le case sono pero` quasi sempre trascurate, con infissi rotti e balconi sbilenchi. Nella citta` vecchia i tetti sono dei collage di tegole, legno e lamiera. A dieci minuti dal centro, sulle sponde del fiume, prati desolati si alternano a palazzoni sovietici.
In tutto questo a Tiblisi c’e` un boom immobiliare in confronto al quale quello europeo assume le proporzioni di un gioco da bambini. Qui gli affitti arrivano fino a 3000 dollari per case di 100 m2, in un paese in cui il prod. interno lordo pro-capite e` di 4200 dollari l’anno. Come se a Roma le case costassero 12000 euro al m2 (e non sto certo parlando di Piazza di Spagna).
Al mercatino delle pulci del sabato vendono vecchi cavatappi e trnsistors, spille di Lenin e posters di Stalin. Riviste ingiallite e lussuosi sassofoni sono esposti sui cofani di vecchie Trabant.
In un paese che produce + o meno la stessa energia elettrica che consuma, per i continui black-out ogni negozio ha il suo generatore a benzina, e nei pochi giorni che passati qui li abbiamo visti in funzione in 6 momenti diversi. Il museo nazionale e` chiuso perche` non ha pagato le bollette della luce (ricorda gli Uffizi?).
In Georgia chiunque passi in prossimita` di una chiesa deve farsi tre volte il segno della croce. A Tiblisi questo vuol dire che per andare a comprarsi le sigarette e tornare a casa un georgiano si fara` il segno della croce almeno dieci volte.
Camminiamo dietro ad una coppia di teen-agers che si tengono per mano. Davanti ad una chiesa lui si scosta e adempie a questo rituale andando anche a baciare la porta. Lei rimane immobile e ci sorride con l’imbarazzo e la condiscendenza di una madre nei riguardi del figlio che sbadiglia in pubblico.
Di fronte al Parlamento, sulla via principale, una trentina di persone e` accampata con tanto di tende da circa due mesi denunciando brogli alle elezioni di gennaio. Il vincitore ufficiale e` stato quello stesso Saskahavili che nel 2003 sali` al potere in una situazione molto simile, e cioe` grazie a pacifiche proteste “spontanee” per l’irregolarita` del voto che aveva visto la rielezione del longevo Shevarnadze (che era a sua volta salito al potere nel ’91 con un colpo di stato violento voluto anche da Mosca).
Dietro alla “rivoluzione delle rose” del 2003 c’era la mano non troppo nascosta degli Stati Uniti come dietro alle manifestazioni di questi giorni c’e` l’appoggio della Russia, che ha per il momento bloccato le frontiere.
lunedì 25 gennaio 2010
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento